"C'era una volta un drago che sputava il fuoco..." |
Ci sono giorni che non sai cosa scrivere, altri che le parole ti scorrono veloci nella mente e le scriveresti di getto se non fosse che ti ritrovi sempre nel bel mezzo di un impegno, per lo più da mamma, che non ti lascia spazio.
Che fino a sera l’hai
già dimenticato.
Non mi piace scrivere riflettendo, mi piace farlo d’istinto
e forse questo è il modo migliore per descrivermi.
Ed è anche il modo migliore
per scrivere.
L’istinto è la parte peggiore e/o migliore di me.
Dunque così è stasera, dopo aver messo a letto Amorino
da circa….?
Circa 2 ore e non si è ancora addormentato.
Continua a chiamarmi dal lettino, una volta gli porgo
il cuscino a forma di stella da abbracciare, un'altra volta qualche coccola (mi
pare giusto) e poi ancora ha una frase da sussurrarmi all’orecchio che tutte le
volte non è niente ma è solo un miscuglio di sillabe sparse a cui io invento un
significato…e ridiamo.
Si fa quel che si può.
Alla millesima volta (che già così mi sembra di aver fatto
un oretta scarsa di palestra ad alzarmi e risedermi dal divano) LUI deve
raccontarmi una storia, lui A ME.
Bene sentiamo:
- “C’era una volta un drago,
questo drago sputava il fuoco tutti i giorni alle
bambine cattive
(e qui già comincio a capire)
il drago lo diceva sempre alla maestra che si è fatto
male
ma la maestra (pure lei) era cattiva” –
Ottimo, è chiaro che qui abbiamo un problema con le
bambine (o con le maestre?).
Cè da approfondire...
Cè da approfondire...
Sono due settimane che Amorino frequenta la scuola
Materna e queste bambine sono già diventate le protagoniste di una favola (se
la vogliamo chiamare così) e al tempo stesso un problema.
E io rifletto e mi dico, dev’esserci un nesso tra
questo e tutto quello che accade dopo, quando cresciamo.
Ecco dove nascono i "traumi" degli uomini! (???)
Alla scuola Materna? O_o'
E poi crescendo, questi stessi uomini che ok non se lo
potranno ricordare (figuriamoci a momenti manco si ricordano il nostro
compleanno) inconsciamente (taluni consciamente ma questa è un'altra storia)
fanno scontare alle donne i dispetti che gli hanno arrecato da piccoli.
AHAHAH meraviglioso!
A me capita spesso che mi si accenda una lampadina
quando vedo bambini, maschi e femmine, relazionarsi tra loro.
O quando io stessa da donna (e mamma) mi relaziono a
lui.
E io?
Ce lho con gli uomini? Noooo, nonostante tutto giuro di no.
Proprio oggi riflettevo, come già diverse volte ho fatto,
barcamenandomi nella mia quotidianeità di mamma single.
Gli uomini (non tutti) non maltrattiamoli, noi donne
(non tutte).
Ogni ruolo ha la sua importanza.
Personalmente trovo
che nessuno dei due possa fare a meno dell’altro.
Trovo che da soli con molta
molta fatica in più ce la si possa fare ma che in due si affronti tutto più facilmente, ancor più nella crescita di un figlio.
Senza troppo affanno.
Credo che a vicenda ci si #completi.
Per cui, chi la sua metà lha trovata (uomo o donna che
sia) se la tenga stretta.
E’ finita così:
“Amorino? Io volevo bere un latte!
Mi fai latte e cacau coi biscotti? Vai a farlo.
Tu sei tanto bella!” –
Comincio a non capire il confine tra la verità e l’adulazione.
Ma in fondo poco importa, è sempre bello sentirselo
dire.
#MothersLikeThat
0 commenti: