...MA SE NON ME LO CHIEDI MICA MI OFFENDO.
Una volta qualcuno mi ha detto che scrivevo cose tristi e che nei miei post avrei dovuto invece trasmettere felicità.
E’ una vita che non scrivo e a momenti mi pare di non ricordare nemmeno più come si fa; ho tralasciato il blog ma ho continuato su Facebook, istantanee di un periodo che di felice ha come unica certezza, sempre presente “Amorino”.
Ogni giorno che passa mi accorgo
sempre di più quanto sei straordinario, tu unico piccolo dispenser di felicità
e sorrisi.
Ho resistito anche troppo a non incazzarmi, a non mostrare tutto il mio disappunto su quel che sono stati gli ultimi 4 mesi.
Un concentrato di fratture sotto ogni aspetto, lavorativo e sentimentale…
…e ancora oggi a me la rabbia
proprio non mi passa.
E allora perché dovrei trattenerla, mi legge qualcuno in più se dico che sono felice?
Marzo 2015 è stato il mese che ha cambiato definitivamente i miei equilibri (o presunti tali) e io, almeno questo, non me lo dimenticherò mai.
Nel frattempo NON SONO STATA SOLO TRISTE, ho recuperato anche parte di me stessa, delle mie passioni…finalmente ho reimparato a cucinare, a usare le spezie come ingredienti per pozioni magiche, a farmi brillare gli occhi, a sognare distributori di burro notturni...quando ti viene voglia di fare una torta alle 3 del mattino (follia! follia! amore, puro amore) e a correre per piacere e non per dovere.
Ma sono comunque incazzata perché
per ben due volte, per motivi diversi, qualcun altro ha avuto l’ultima parola
sulle sorti della mia vita.
E non mi era mai capitato che si decidesse per me, senza darmi la possibilità di poter fare qualcosa…
…Né mi era mai successo di non
saper bene da dove ripartire e pensare – “stavolta mi arrendo” – per un uomo,
magari quello giusto (fosse la volta buona), posso anche aspettare…
…ma un nuovo lavoro dove lo trovo!
Che concili i miei tempi disorganizzati di mamma e padre in una volta sola, mentre corro tra asilo e pranzi e cene e troviamo il tempo per giocare insieme.
E un po’ di tempo che sia anche per me, dove trovo quello per respirare.
Un lavoro che non sia di pura sopravvivenza, una volta tanto…un lavoro vero, dove non ci si debba accontentare, in cui potersi realizzare, in cui essere MAMMA non sia penalizzante.
- Sei Mamma? - No tu no.
- Hai figli? - Evita di dirlo, anzi non dirlo.
Non ne verrò mai a capo.
Viviamo in un mondo (tavolta) di
merda.
Sono stata abbastanza felice?
Una volta qualcuno mi ha detto che scrivevo cose tristi e che nei miei post avrei dovuto invece trasmettere felicità.
Che “la gente vuole leggere cose allegre!” e non le menate di una Mamma Single.
Certamente sarà anche così ma
credo altrettanto che non ci si debba sforzare di essere quel che non si è per
attrarre a sè qualcuno, che mettere maschere non sempre fa bene.
E’ una vita che non scrivo e a momenti mi pare di non ricordare nemmeno più come si fa; ho tralasciato il blog ma ho continuato su Facebook, istantanee di un periodo che di felice ha come unica certezza, sempre presente “Amorino”.
Ho resistito anche troppo a non incazzarmi, a non mostrare tutto il mio disappunto su quel che sono stati gli ultimi 4 mesi.
Un concentrato di fratture sotto ogni aspetto, lavorativo e sentimentale…
E allora perché dovrei trattenerla, mi legge qualcuno in più se dico che sono felice?
Marzo 2015 è stato il mese che ha cambiato definitivamente i miei equilibri (o presunti tali) e io, almeno questo, non me lo dimenticherò mai.
Nel frattempo NON SONO STATA SOLO TRISTE, ho recuperato anche parte di me stessa, delle mie passioni…finalmente ho reimparato a cucinare, a usare le spezie come ingredienti per pozioni magiche, a farmi brillare gli occhi, a sognare distributori di burro notturni...quando ti viene voglia di fare una torta alle 3 del mattino (follia! follia! amore, puro amore) e a correre per piacere e non per dovere.
E non mi era mai capitato che si decidesse per me, senza darmi la possibilità di poter fare qualcosa…
…ma un nuovo lavoro dove lo trovo!
Che concili i miei tempi disorganizzati di mamma e padre in una volta sola, mentre corro tra asilo e pranzi e cene e troviamo il tempo per giocare insieme.
E un po’ di tempo che sia anche per me, dove trovo quello per respirare.
Un lavoro che non sia di pura sopravvivenza, una volta tanto…un lavoro vero, dove non ci si debba accontentare, in cui potersi realizzare, in cui essere MAMMA non sia penalizzante.
- Sei Mamma? - No tu no.
- Hai figli? - Evita di dirlo, anzi non dirlo.
Non ne verrò mai a capo.
Sono stata abbastanza felice?
#MOTHERSLIKETHAT
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