Slider[Style1]

#Intuizioni domenicali



Dunque, avevo le idee molto chiare su cosa scrivere in questo post.
Poi tra una roba e l'altra mi sono persa...
...di prima mattina, pensate alla sera come sono combinata.
Sorvoliamo.

E' andata così, mi sono svegliata e fuori pioveva a dirotto.
Il rumore della pioggia mi piace, dovrebbe piovere un po' più spesso (forse) così che invece di tornarmene a letto me ne starei a guardare la pioggia alla finestra finendo comunque inesorabilmente ad arrivare in ritardo in qualunque posto.

Comunque oggi è Domenica, piove e non è il caso di andare da nessuna parte, non per noi almeno ;)
Così mi sono detta - Approfitterò, per completare il mio status di casalinga a tratti disperata, per stendere quei panni (in casa ovviamente) mentre Amorino se la dorme -.

No, no ma quali panni, prepariamoci un dolce.
Pancakes, buoni!
Per un attimo (pur non essendo vero) mi sono parsi troppo elaborati per la mia voglia di fare e non fare.
Cosi alla fine ho deciso per la mia torta preferita per velocità e semplicità.
Una torta così semplice e veloce che, a parer mio, la possono fare tutti MA PROPRIO TUTTI.
Anche TU, che affermi di non saper cucinare (dici?).

In origine è una torta, io di volta in volta la personalizzo, la faccio diventare plumcake, ci aggiungo questo o sostituisco altro.
Insomma senza esagerare, perchè nei dolci non è mai consigliabile stravolgere troppo, tutto si può .

TORTA AL LATTE CALDO - HOT MILK SPONGE CAKE : "Sponge", lo dice la parola stessa.
In effetti la consistenza è piuttosto spugnosa ma altrettanto soffice, la trovo perfetta come base per una buona torta da farcire se non avete tempo o voglia per il classico pan di spagna.
Sono due cose diverse ma il risultato è ugualmente degno di nota, con qualche accorgimento però.

Se potete state su una teglia di diametro 20/22, io in qualche occasione ho azzardato un 24 cm ma è preferibile star sotto questa misura per avere una torta sufficientemente alta, che sono poi le versioni di torte che preferisco di più.

In alternativa, fate come me e trasformatela in un plumcake.
E poi, sbizzarritevi con la fantasia ma sappiate che se vorrete arricchirla sarà meglio utilizzare ingredienti non troppo pesanti che altrimenti andrebbero a finire sul fondo in cottura.
Ad esempio io ho provato con la frutta ma, con questo impasto, è meglio stare su aggiunte come gocce di cioccolato o granelle leggere che restano in superficie.
Ad ogni modo sperimentate sperimentate sperimentate, troverete di certo la vostra versione preferita di volta in volta.

AH GIA'! LA RICETTA! ehehe


°TORTA AL LATTE CALDO°

Ingredienti:
  • 120 g di latte fresco intero (io latte di Mandorla)
  • 60 g di burro
  • 165 g di farina 00
  • 6 g di lievito per dolci
  • 165 g di zucchero aromatizzato alla vaniglia
  • 3 uova medie
  • un pizzico di sale
  • gocce di cioccolato fondente q.b. (la ricetta non le prevede)
  • granella di nocciole q.b. (la ricetta non le prevede)

Procedimento: Versate il latte in un pentolino, aggiungete il burro e scaldate fino a che non si sarà sciolto completamente.
Spegnete il fuoco e tenete da parte.
Montate le uova a velocità medio alta con delle fruste elettriche, aggiungete lo zucchero a più riprese fino ad ottenere una massa chiara e spumosa.
Incorporate la farina a cui avrete precedentemente aggiunto il lievito e un pizzico di sale, aiutatevi con una spatola effettuando movimenti delicati dal basso verso l'alto.
A questo punto scaldate nuovamente latte e burro, prima che raggiunga il bollore spegnete il fuoco e aggiungetelo al composto sempre delicatamente.

Versate il tutto in uno stampo rivestito di carta forno, arricchite la superficie con le gocce di cioccolato e la granella di nocciole a piacere.
Cuocete in forno pre-riscaldato a 175° per 25/30 minuti.

Buona e SOOOOOFFICE!
Perfetta da inzuppare (se vi piace) a colazione o a merenda o (come capita a me) per una voglia golosa notturna.
A oguno il suo *__*



"Ci sono tre cose che una donna è capace di fare con niente: un cappellino, un’insalata e una scenata".

...e una buona torta aggiungo io ;)
(Mark Twain)

Confort food - APPLE SHORTBREAD con acqua di fiori d'arancio

Che si fa in giornate uggiose come queste a Milano?
Ci si conforta con un dolcino coccoloso e forse un tantino calorico ma in certi casi è indispensabile chiudere un occhio...
...basterà rispettare le dosi e farne una sola piccolissima teglia.


Dopo il brodo di pollo e verdure a pranzo (cibo per nonne? Non per noi!) non cè niente di meglio del confort food per eccellenza: un dolce con le MELE.

S'è vero che in cucina amo sperimentare è altrettanto vero che trovo maggior soddisfazione nelle cose più semplici, così come nella vita.
Il mio massimo della trasgressione sta nelle spezie e "forse" nei lievitati.
Per il resto sono piuttosto tradizionalista.

Ho ripescato questa ricetta degli Shortbread dal mio vecchio blog e ho sostituito mirtilli e lavanda con mele e acqua di fiori d'arancio.

Le mele appunto, restano fedeli a quel concetto di semplicità di cui parlavo prima ma riescono ad appagarti avvolgendoti con la loro dolcezza.
Ed è questo quello di cui avevamo bisogno oggi io ed Amorino.

Se anche voi non avete coraggio nè voglia di uscire sotto la pioggerellina fine milanese armatevi di burro e scordatevi delle calorie.
Ci sono momenti in cui non bisogna badarci se questo servirà a farvi stare un po' meglio.

Gli SHORTBREAD, letteralmente "pane friabile", sono biscottini di provenienza scozzese ma diffusi anche nel Regno Unito, Irlanda, USA.
Ve ne sono di diversi tipi sia per farine che forme, il suo "problema" è il burro che lo rende un dolce poco indicato per chi è a dieta.

Ideali per una merenda col thè o per accompagnare il caffè.
Scordatevi la cena o andate a correre il giorno successivo.
Facile no?


APPLE SHORTBREAD con acqua di fiori d'arancio
 
Ingredienti:
  • 120 gr di burro
  • 60 gr di zucchero aromatizzato alla vaniglia*
  • 120 gr di farina 00
  • 60 gr di farina di riso o semolino di grano duro setacciato (in questo caso riso)
  • 80 gr di mela tagliata a dadini (1/2 mela o poco più)
  • 1 cucchiaio di acqua di fiori d'arancio (regolatevi secondo i vostri gusti)
  • zucchero semolato a piacere da spolverare in superficie


Procedimento: Amalgamate il burro ammorbidito con lo zucchero fino ad ottenere un composto cremoso; aggiungete le farine e l'acqua di fiori d'arancio, per ultimi i dadini di mela incorporandoli delicatamente.
Otterete un panetto che andrete a riporre per una 20ina di minuti in frigorifero.

Trascorso questo tempo, aiutandovi con la carta forno sopra e sotto l'impasto, stendete il panetto con un mattarello a un'altezza di almeno 1 cm. 
Trasferitelo con la carta forno in una teglia piccola.
Bucherellate la superficie con una forchetta, cospargetela con un po di zucchero semolato a piacere e infornate in forno preriscaldato a 190° per circa 25 minuti.

Appena sfornato, ancora caldo, dividete il dolce in fette lasciandolo nella teglia (a spicchi, oppure a quadrotti o come preferite). Aiutatevi con un coltello senza però separare le porzioni.


Una volta perfettamente raffreddato separare le fette e servire a piacere con thè o caffè.

Made with <3 BY  #MothersLiketThat


* Se vi capita di usare i semi di vaniglia Bourbon non buttate le bacche ma conservatele per aromatizzare lo zucchero di casa.
Vi tornerà utile per preparare dolci come questo o zuccherare le vostre bevande preferite.


  
 "La semplicità è la gloria dell’espressione"
(Walt Whitman)

ILLUMINAZIONI

"C'era una volta un drago che sputava il fuoco..."

Ci sono giorni che non sai cosa scrivere, altri che le parole ti scorrono veloci nella mente e le scriveresti di getto se non fosse che ti ritrovi sempre nel bel mezzo di un impegno, per lo più da mamma, che non ti lascia spazio.
Che fino a sera l’hai già dimenticato. 
   
Non mi piace scrivere riflettendo, mi piace farlo d’istinto e forse questo è il modo migliore per descrivermi.
Ed è anche il modo migliore per scrivere.
L’istinto è la parte peggiore e/o migliore di me.
 
Dunque così è stasera, dopo aver messo a letto Amorino da circa….?
Circa 2 ore e non si è ancora addormentato.
Continua a chiamarmi dal lettino, una volta gli porgo il cuscino a forma di stella da abbracciare, un'altra volta qualche coccola (mi pare giusto) e poi ancora ha una frase da sussurrarmi all’orecchio che tutte le volte non è niente ma è solo un miscuglio di sillabe sparse a cui io invento un significato…e ridiamo.
Si fa quel che si può.

Alla millesima volta (che già così mi sembra di aver fatto un oretta scarsa di palestra ad alzarmi e risedermi dal divano) LUI deve raccontarmi una storia, lui A ME.

Bene sentiamo:

-   C’era una volta un drago,
questo drago sputava il fuoco tutti i giorni alle bambine cattive
(e qui già comincio a capire)
il drago lo diceva sempre alla maestra che si è fatto male
ma la maestra (pure lei) era cattiva” –



Ottimo, è chiaro che qui abbiamo un problema con le bambine (o con le maestre?).
Cè da approfondire...

Sono due settimane che Amorino frequenta la scuola Materna e queste bambine sono già diventate le protagoniste di una favola (se la vogliamo chiamare così) e al tempo stesso un problema.
E io rifletto e mi dico, dev’esserci un nesso tra questo e tutto quello che accade dopo, quando cresciamo.

Le donne sono tremende sin da piccole!
Ecco dove nascono i "traumi" degli uomini! (???)
Alla scuola Materna? O_o'
E poi crescendo, questi stessi uomini che ok non se lo potranno ricordare (figuriamoci a momenti manco si ricordano il nostro compleanno) inconsciamente (taluni consciamente ma questa è un'altra storia) fanno scontare alle donne i dispetti che gli hanno arrecato da piccoli.
AHAHAH meraviglioso!

A me capita spesso che mi si accenda una lampadina quando vedo bambini, maschi e femmine, relazionarsi tra loro.
O quando io stessa da donna (e mamma) mi relaziono a lui.

E io?
Ce lho con gli uomini? Noooo, nonostante tutto giuro di no.
Proprio oggi riflettevo, come già diverse volte ho fatto, barcamenandomi nella mia quotidianeità di mamma single.

Gli uomini (non tutti) non maltrattiamoli, noi donne (non tutte).
Ogni ruolo ha la sua importanza.
Personalmente trovo che nessuno dei due possa fare a meno dell’altro.
Trovo che da soli con molta molta fatica in più ce la si possa fare ma che in due si affronti tutto più facilmente, ancor più nella crescita di un figlio.
Senza troppo affanno.
Credo che a vicenda ci si #completi.
Per cui, chi la sua metà lha trovata (uomo o donna che sia) se la tenga stretta.

E’ finita così:
Amorino? Io volevo bere un latte!
Mi fai latte e cacau coi biscotti? Vai a farlo.
Tu sei tanto bella!

Comincio a non capire il confine tra la verità e l’adulazione.
Ma in fondo poco importa, è sempre bello sentirselo dire.

#MothersLikeThat 

CHIEDIMI SE SONO #FELICE...

...MA SE NON ME LO CHIEDI MICA MI OFFENDO.


Una volta qualcuno mi ha detto che scrivevo cose tristi e che nei miei post avrei dovuto invece trasmettere felicità.
Che “la gente vuole leggere cose allegre!” e non le menate di una Mamma Single.
Certamente sarà anche così ma credo altrettanto che non ci si debba sforzare di essere quel che non si è per attrarre a sè qualcuno, che mettere maschere non sempre fa bene.

E’ una vita che non scrivo e a momenti mi pare di non ricordare nemmeno più come si fa; ho tralasciato il blog ma ho continuato su Facebook, istantanee di un periodo che di felice ha come unica certezza, sempre presente “Amorino”.
Ogni giorno che passa mi accorgo sempre di più quanto sei straordinario, tu unico piccolo dispenser di felicità e sorrisi.

Ho resistito anche troppo a non incazzarmi, a non mostrare tutto il mio disappunto su quel che sono stati gli ultimi 4 mesi.
Un concentrato di fratture sotto ogni aspetto, lavorativo e sentimentale…
…e ancora oggi a me la rabbia proprio non mi passa.

E allora perché dovrei trattenerla, mi legge qualcuno in più se dico che sono felice?

Marzo 2015 è stato il mese che ha cambiato definitivamente i miei equilibri (o presunti tali) e io, almeno questo, non me lo dimenticherò mai.

Nel frattempo NON SONO STATA SOLO TRISTE, ho recuperato anche parte di me stessa, delle mie passioni…finalmente ho reimparato a cucinare, a usare le spezie come ingredienti per pozioni magiche, a farmi brillare gli occhi, a sognare distributori di burro notturni...quando ti viene voglia di fare una torta alle 3 del mattino (follia! follia! amore, puro amore) e a correre per piacere e non per dovere.

Ma sono comunque incazzata perché per ben due volte, per motivi diversi, qualcun altro ha avuto l’ultima parola sulle sorti della mia vita.

E non mi era mai capitato che si decidesse per me, senza darmi la possibilità di poter fare qualcosa…
…Né mi era mai successo di non saper bene da dove ripartire e pensare – “stavolta mi arrendo” – per un uomo, magari quello giusto (fosse la volta buona), posso anche aspettare…
…ma un nuovo lavoro dove lo trovo!
Che concili i miei tempi disorganizzati di mamma e padre in una volta sola, mentre corro tra asilo e pranzi e cene e troviamo il tempo per giocare insieme.
E un po’ di tempo che sia anche per me, dove trovo quello per respirare.

Un lavoro che non sia di pura sopravvivenza, una volta tanto…un lavoro vero, dove non ci si debba accontentare, in cui potersi realizzare, in cui essere MAMMA non sia penalizzante.


- Sei Mamma? - No tu no.
- Hai figli? - Evita di dirlo, anzi non dirlo.

Non ne verrò mai a capo.
Viviamo in un mondo (tavolta) di merda.

Sono stata abbastanza felice?
#MOTHERSLIKETHAT 

Dove eravamo rimasti - #Strawberrydress


Siamo andati ben oltre ogni scadenza ma vuoi per casalinghitudine acuta, vuoi per il lavoro...vuoi che ci si è messa come ciliegina sulla torta, l'influenza.
Ci ha colti tutti e due, dopo un weekend piovoso e freddo.
Dopo tanti passati in casa a girarci i pollici abbiamo deciso di fare una gita fuori porta.
"Theres No Place Like Home" ...evidentemente cè del vero.

Oggi siamo a quota 39° sulla scala termometro, soffriamo entrambi di tossite acuta...
...tossiamo insieme, in sincrono, come i gemelli che provano le stesse emozioni nello stesso momento anche da lontano e penso, che Amorini siamo!!
Uniti nello stesso "dolore" di capa, uniti nella stessa rottura di balle!

Ad ogni modo, s'era detto che avevamo messo in cantiere il vestitino di Carnevale Home-Made.
E allora da carota noi optammo per la più dolce e succosa...FRAGOLA!


Nonostante il disappunto di alcuni, le perplessità di molti...questa nostra piccola opera CI PIACE!
E poi ad Amorino il rosso dona!

Non cè niente di meglio nell'essere soddisfatti per aver realizzato qualcosa con le proprie mani, no?
L'idea era molto semplice, il materiale (feltro e lana) economico e di facile reperibilità.

Si tratta di realizzare una sorta di grande bavaglia della forma che preferite e arricchirla di dettagli che la identifichino nel soggetto prescelto.
Per il cappellino, ne abbiamo riciclato un'altro rivestendolo con del panno verde, lo stesso utilizzato per il fragolo.
Se ci sono riuscita io ;)


Anche se di poche parole non potevo aspettare oltre per pubblicare la foto del risultato.

State alla larga da quest'influenza, fate il pieno di vitamine! 
...O vi ritroverete come me a versare acqua in un bicchiere di plastica come a un ubriaco che chiede di continuo il suo wisky: - "Amorino! l'acqua! acqua! l'acqua molto grande! acqua!"- e non solo ahimè.

<3 Intanto tra poco più di 48 ore io divento ancora grande <3

#MothersLikeThat

Le due facce di #SanValentino

° ...che ognuno di voi possa ricevere il suo personale FIORE portafortuna, di qualunque fortuna voi abbiate bisogno °

San Valentino, come ogni ricorrenza "comandata" che si rispetti in tanti non hanno minimamente voglia di sentirne parlare.

Nel post precedente avevo lanciato l'idea del giochino:
- "San Valentino come Babbo Natale...cosa chiederesti se potessi scrivergli una lettera"? -
Ok, dovevo aspettarmelo, nessuno ha avuto il piacere di inviare missive al Santo protettore degli innamorati.

Qualcuno lo ama, qualcuno lo detesta...nulla di personale.
Accade per Valentino, per Natale e per Pasqua, accade per la Festa della Donna.
Per ognuna di queste ricorrenze in molti preferiscono sottolineare il VERO significato che le contraddistingue piuttosto che viverle puramente come un business o una sorta di obbligo a essere tutti più "buoni" e/o amorevoli.

E allora, io mi sono incuriosita e mi sono chiesta...Valentino che c'entra in tutta questa storia di bigliettini, cuori e scambio di fiori?
Per la verità davvero molto poco e forse lui, il vescovo martire vissuto secoli fa, nemmeno aspirava a diventare emblema di codesta giornata.

Vescovo di Terni, incerte le sue origini, fu il primo a unire in matrimonio un pagano e una cristiana motivo per cui venne perseguitato fino alla sua decapitazione proprio il giorno 14 Febbraio.
Si racconta che la festa a cui da egli il nome, nacque in realtà per sostituirne un'altra di origine pagana che celebrava la fertilità.

- In onore del dio Lupercus, il fauno cacciatore di ninfe da cui la festa prendeva il nome, esisteva
perfino una sorta di lotteria del sesso: i ragazzi e le ragazze potevano lasciare i loro nomi all’interno di un recipiente, dopodichè venivano estratte a caso alcune coppie, che per un anno si impegnavano a vivere in intimità per “mettere alla prova” la reciproca fertilità -

Capite bene come mai alla Chiesa ciò non andasse a genio, da qui la decisione di abolirla.
Questo è quel che racconta la storia.

La leggenda invece narra che Valentino fosse solito donare ai giovani suoi visitatori un fiore del suo giardino.
Tra due di questi giovani nacque un amore che portò ad un unione tanto felice che molte altre coppie si recarono da lui con lo stesso augurio.
Il risvolto commerciale della festa è invece della metà dell'Ottocento e arriva dagli Stati Uniti: è da qui che "Valentine" diventa business.

Prima o dopo? 
La spregiudicatezza o il sentimento? L'amore o i soldi?
Comè che diceva Oscar Wilde? 

- "Non importa che se ne parli bene o male, l'importante è che se ne parli" -


A me piace vederla così, con lo spirito comunque romantico che mi contraddistingue...
...seppur non festeggiandolo, tanti FIORI portafortuna per tutti.
Che vi portino qualunque tipo di Amore desideriate, che sia a San Valentino o qualsivoglia altro giorno dei 365 del calendario.

BUON AMORE A TUTTI <3

Caro San #Valentino ti scrivo

- Attese - waiting for...

Il  mio lavoretto di cucito è ormai praticamente completo e poi capirete perchè non ci voglia un genio di ago e filo per eseguirlo.
Ad ogni modo è sempre una soddisfazione realizzare qualcosa con le nostre manine, soprattutto se lo si fa per il proprio "Amorino" o qualsivoglia sia il nomignolo che gli avete dato.

A questo punto mi incuriosisco e vi chiedo, come li chiamate voi i vostri piccoli?
O come vi chiamano loro...perchè io, ancora, la parola "mamma" la sento raramente :)

Piccolo dettaglio, non so se il risultato finale somiglierà minimamente all'obiettivo che mi ero prefissata ma vediamola come quel detto che affermava... "a Carnevale ogni scherzo vale" (o quasi).

E' stata un'altra giornata densa di emozioni, purtroppo non tutte positive.
Dicono che scrivere sia terapeutico, così comè per me anche il canto.

Succede, a volte, che la nostra vita si intrecci con altre, spesso anche senza accorgercene.

Ho capito che ascoltare è la miglior cosa che ti possa capitare di saper fare.
L'ho capito quando ho messo da parte per un attimo i miei problemi e mi sono soffermata a chiedere a chi avevo di fronte se ne avesse altrettanti.
E ho capito, che non tutto quel che sembra oro davvero luccica.

Voi forse direte che non ho capito niente di nuovo ma alle cose non sempre ci si arriva tutti nello stesso momento.

Allora oggi mi sono anche sorpresa nell'accorgermi che quello che ai miei occhi poteva essere perfetto in realtà celava qualche lacuna.
Piccolo difetto che mi porto dietro, che l'erba del vicino é sempre piú verde o almeno cosí appare se cosí la si vuol vedere.

E allora cominciamo tutti (se non lo fate già) ad apprezzare quel che abbiamo e a pensare, perché no, pure persino di essere fortunati.
Non cé perfezione.


- Di matasse e trame di Quore -

San Valentino é alle porte, voi come lo festeggiate?
Lo festeggiate? Gli date un senso o ne fate anche volentieri a meno?
E come cambia San Valentino (se cambia) da Mamme?

A tal proposito, ho letto un articolo di Annarita Briganti la quale proponeva un simpatico quesito che io stessa vi formulo : " Avete mai scritto un lettera a San Valentino come se fosse Babbo Natale?" .
In effetti a ben pensarci, se vi fosse una simile possibilità, chi non ne appofitterebbe?

E allora vi va? 
Cosa chiedereste voi a San Valentino? 

"Caro San Valentino io vorrei imparare l'amore per me stessa.

Sono certa che lo sai, se ti ami allora amerai.
Vorrei abbracci a profusione che da tempo sono mancati.
Valentino, santo, dammi Amore...ma fa che sia TUTTI I GIORNI...
...e che sia VERO".

Tocca a voi.
Quest'anno non solo Babbo Natale!!!

Tante lettere per San Valentino, una o piû d'una.
Le aspetto tutte a: motherslikethat@gmail.com .
Le più belle verranno pubblicate dal 14 in poi.


"Come Dio,se ci credi allora esiste" - cit.

#motherslikethat